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Si parte con le anteprime del 6 e l’8 aprile a Torino e Milano con Suzanne Ciani che arriva in Italia in esclusiva per Jazz is Dead. Oltre alla data di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, la pioniera dei sintetizzatori sarà protagonista anche a Milano per la rassegna Inner_Spaces, realizzata dalla Fondazione Culturale San Fedele. Suzanne Ciani si esibirà in ciascuna delle due città proponendo una performance apposita e originale. Si prosegue il 28 aprile a Torino con la terza anteprima, una coproduzione TJF – Jazz is Dead! John Zorn – New Masada Quartet. Compositore, musicista e produttore, Zorn è un’istituzione della musica americana che dal jazz all’improvvisazione radicale, dal punk hardcore al doom metal, dal klezmer al lounge, alla classica contemporanea, ha dato vita a una produzione imponente e controversa, difficilmente assimilabile in categorie accademiche. Questi tre giorni denotano una importante ed evidente crescita territoriale e relazionale. Si valicano i confini geografici, sbarcando a Milano e si abbattono i confini, stringendo collaborazioni con le grandi realtà culturali.

24-25-26 maggio sono i giorni torinesi consecutivi di questa settima edizione del festival durante i quali si esibiranno la maggior parte degli artisti in cartellone. La suddivisione delle tre giornate al Bunker di Torino rispetta un flusso musicale immaginato per macro generi. Il venerdì per gli amanti del suono minimale, sperimentale e ricercato, il sabato che si apre alle contaminazioni internazionali e alle sonorità calde, la domenica che in crescendo parte dal jazz per esplodere nella potenza del suono più estremo.

Per entrare nel programma solo alcune anticipazioni. Venerdì 24 maggio esordio nel segno di Massimo Silverio, osannato all’unanimità da critici e musicisti; da non perdere poi Moritz Von Oswald, uno dei pilastri portanti dell’elettronica mondiale da ormai più di trent’anni, e William Basinski, considerato come uno dei massimi esponenti dell’elettronica ambient mondiale. Grande attesa per il concerto che vede sul palco insieme Marta Salogni, attualmente la più grande produttrice in circolazione, e Valentina Magaletti, ospite fissa dal 2018 di JID e batteria onnipresente nel mondo dell’avanguardia e non solo. Per concludere la serata i dj set del Cobra, di Lena Willikens, di 3Phaz, per la prima volta a Torino, e di Skip.

Il programma di sabato 25 maggio si apre con la voce ammaliante e profonda di Cindy Pooch, per proseguire poi sulle note che cantano malinconia, rabbia, e libertà di Le Cri du Caire (in collaborazione con Torino Jazz Festival); per la prima volta a Torino arriva Dave Okumu con i suoi 7 Generations, che lasceranno poi il palco al super gruppo italiano formato da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35 e Afterhours) con Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena); e poi, direttamente dalla Nigeria, spazio al rap dirompente di Aunty Rayzor.  Per i dj set finali arrivano: dj Haram, per la prima volta a Torino, il duo di Manchester formato da JD TWich e da JG Wilkes, e dj Storm il nome più influente della drum’n’bass mondiale.

Domenica 26 maggio riflettori puntati sull’Orchestra Pietra Tonale, l’orchestra di improvvisazione più rumorosa del pianeta torna per la terza volta consecutiva a Jazz is Dead. Da non perdere poi l’arrivo di un duo stellare come quello degli Star Splitter, formato da Rob Mazurek e Gabriele Mitelli. Rob Mazurek, pilastro portante della tradizione jazzistica di Chicago spazia tra improvvisazione e rumore, ritmi di altri mondi e sonorità sperimentali, Gabriele Mitelli si è sua volta imposto nella scena internazionale come uno dei più interessanti musicisti e compositori contemporanei (in collaborazione con Torino Jazz Festival). Per la prima volta a Torino arrivano i RUINS di Tatsuya Yoshida si uniscono agli ZU di Massimo Pupillo e Luca T. Mai che tornano dopo quasi cinque anni di assenza sui palchi. Grande attesa anche per Daniela Pes che con il suo esordio discografico Spira prodotto da Iosonouncane ha stregato il mondo della musica. Un live che si preannuncia esplosivo sarà quello dell’ensemble dei NU JAZZ, una all star band formata dai musicisti della scena rock, noise e jazz di New York. Per la chiusura del festival riflettori puntati sui Godflesh (Justin K. Broadrick e G.C. Green), per la prima volta a Torino sul palco di JID.

Per l’epilogo dell’edizione 2024 del festival, anche quest’anno, si conferma della collaborazione con INFINI.TO Planetario di Torino, il museo dell’astronomia e dello spazio, che il 7 giugno ospiterà il concerto di Gianluca Petrella. Nel panorama jazzistico e sperimentale c’è nome migliore che possa rappresentare il binomio spazio e musica. Musicista eclettico, riconosciuto a livello mondiale, Petrella proporrà una produzione originale scritta in collaborazione con gli astrofisici di INFINI.TO Planetario di Torino per sonorizzare la volta digitale celeste della cupola avveniristica del planetario. Un progetto nato dal genio di Petrella e immediatamente accolto da Jazz is Dead!

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