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Jacopo Ferrazza, un giovane talento del jazz italiano che ha già dimostrato una grande maturità artistica, firmando progetti originali che hanno attirato l’attenzione di pubblico e critica, come l’ultimo, Wood Tales.

Si chiama Wood Tales, il nuovo album per solo contrabbasso di Jacopo Ferrazza, uscito venerdì 5 febbraio 2021. Interamente registrato nel precedente autunno durante la seconda ondata di Covid, Wood Tales è un progetto che rivela il proprio quid nella ricerca di un’indipendenza sonora e di un’identità ritmica, armonica e melodica, nonché timbrica, unicamente supportata dall’uso della voce e dell’archetto. È un dialogo a due, intimo e riservato, senza filtri o artifici, dove la premeditazione lascia spazio all’intuizione, all’istinto di cercare e scoprire ogni singola nota, sfruttando tutte le venature dello strumento.

Tra composizioni originali e arrangiamenti, tra canzoni e standard jazz, che spaziano da Fabio Zeppetella (Choro Pra Gianlu) a Enrico Pieranunzi (Les Amants), passando per i Beatles e la conclusiva A New World, unico brano, nota a margine, frutto di sovraincisioni. E in fede di questo personalissimo “stato dell’arte”, permangono puntuali le influenze di Charlie Haden, Ray Brown, Larry Grenadier, così come i riferimenti a John Patitucci e ad Ares Tavolazzi, non a caso autori delle note di copertina di questo disco.
Avevo bisogno di tornare alle radici – sostiene Ferrazza – per non perdere il contatto con la terra e con la realtà, incarnata in questo caso dal suono vero, sincero e anche sporco del legno”. Wood Tales risponde, quindi, a un richiamo, a un’esigenza di autenticità, dove quel che conta è anche la consapevolezza dell’imperfezione come valore di unicità. Lo strumento viene messo completamente a nudo, regalando nuove gamme di colori e sfumature non più così nascoste. Ed è in questa nuova esperienza personale e artistica che il percorso musicale di Jacopo Ferrazza segna una nuova tappa fondamentale da cui è impossibile tornare indietro.

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